Ad Abner Jenkins non piace granché
lo spazio. Preferirebbe trovarsi sulla Terra. Avere una villetta con giardino.
Quest’ultimo non deve essere grande, non vuole mica dover imparare a fare il
giardiniere per potergli stare dietro. Ed anche l’appartamento è meglio se è
poco più che piccolo. Usciti dalla camera devono volerci non più di tre secondi
camminando a passo normale per raggiungere la cucina. Una volta entratovi, Abner vorrebbe poi trovarvi una giovane donna ad
accoglierlo con uno splendido sorriso e magari una tazza di latte caldo lì
pronta. Non una giovane donna qualsiasi ma una coi capelli bianchi e rosa. Eh,
ma quella è proprio lei, Melissa. Chissà cosa ha combinato dopo, dopo che lui è
andato a morire nello spazio. Abner sorride. Ha
cominciato come super criminale e ha concluso salvando il suo pianeta da
un’invasione aliena. E’ riuscito a chiudere il portale attraverso il quale
avrebbero dovuto passare decine di astronavi, rimanendo però prigioniero di un
limbo temporale insieme ad esse. [Come letto probabilmente su Difensori MIT 49,
storia di anni fa adesso inclusa in Difensori UE 9] Quanto tempo è passato da
allora? Non pensava che sarebbe riuscito a sopravvivere così a lungo. Ma
adesso? La sua armatura sta per cedere definitivamente. E sta arrivando
qualcuno. Chi osserverà o addirittura accelererà la sua fine? Ma proprio quando
per l’ennesima volta Abner si convince che sia giunto
al suo capolinea, arriva la sua salvezza. [Altri dettagli su La Guardia
dell’Infinito MIT 27, in uscita questo stesso mese – forse.]
Dopo
aver tentato invano di essere utile nell’arginare l’attacco di Thanos alla Terra [Su Vendicatori MIT 100.], l’umana
conosciuta come Melissa Gold ma allo stesso momento
anche la “mezza” eterna chiamata Adora si
rilassa nel suo appartamento preso da poco in affitto. No, in realtà non è
rilassata. Sta aspettando un momento importante, importantissimo. Ecco il
campanello che suona. Lei corre ad aprire la porta e le appare l’amico che è
venuto a trovarla, Erik Josten. Data la sua stazza è
il primo che vede, ma poi lo sguardo della ragazza si posa subito dopo
sull’uomo che è con lui.
-Sorpresa!-
esclama costui.
-Abe! Sei veramente tu?-
Melissa
si mostra sorpresa. Pure troppo e soprattutto in modo maldestro. Lui capisce.
-Erik, glielo avevi già detto, vero?
Sei proprio inaffidabile.-
-Come
potevo stare zitto su una cosa così importante?- cerca di scusarsi l’altro,
sorridendo.
Melissa
abbraccia calorosamente Abner. Era convinta che non
lo avrebbe più rivisto. Al momento della sua scomparsa la loro relazione era
probabilmente agli sgoccioli e lei stessa non sa cosa pensare su come evolverà
quella situazione, ma non è il momento di preoccuparsi di questo. Adesso la
giovane donna vuole solamente festeggiare il suo ritorno.
Abner
Jenkins, Melissa Gold ed Erik Josten.
Tre membri della prima formazione
dei Thunderbolts si sono ritrovati.
Ovviamente è l’occasione giusta
per un ritorno di quel gruppo.
Difatti vi trovate davanti al
primo numero della nuova serie dedicata a esso.
Ecco a voi i New Thunderbolts 1!
Cosa? Non è così? Come sarebbe a
dire?
Nessuno mi aveva ancora avvisato!
Ok,
ok…
Ben
arrivati sul primo numero chiamato
(ex Vendicatori dei Grandi Laghi)
Il gruppo più confusionario e dirompente
che abbia mai solcato il suolo terrestre.
Numero
26 – novembre 2016
Hello,
shooting star
Madison, Wisconsin.
Ex
piccola base segreta sotterranea dello SHIELD, sopra alla quale si erge una
normale abitazione ad un piano.
Abner la mostra orgogliosamente agli
altri due:
-Quando
lo SHIELD ha saputo che sono tornato e avendogli io rivelato che volevo
riformare i Thunderbolts, per ringraziarmi di quello
che ho fatto ha deciso di “regalarci” questo posto che oramai era in disuso.-
-Quando tempo
fa avevo riformato io il gruppo, ci ritrovammo in una base confiscata al Power Broker. Penso che questo sia un deciso
miglioramento.- commenta Erik. [Si riferisce a eventi iniziati anni fa su Avengers Icons MIT 16 in racconti
dedicati ai Thunderbolts.]
-Sicuramente
è anche un modo per tenerci sotto controllo il più possibile.- osserva meno
entusiasticamente Melissa.
-Lo so.
Ma d’altra parte ci torna comodo avere questa base gratis e comunque sarebbe
ugualmente difficile passare inosservati di fronte a una tale organizzazione.-
Melissa
non sa cosa pensare. Da quando è tornato, Abner ha
parlato poco e malvolentieri di ciò che ha passato nello spazio, anche perché
sostiene che molti ricordi nella sua mente sono parecchio confusi. Però ha
potuto tranquillamente rivelare che quando lui era il meccanico dei Vendicatori
e lei era nella formazione, lui aveva aiutato qualche volta i Difensori e aveva
partecipato a missioni dello SHIELD, addirittura diventandone un agente. Questi
fatti tenuti segreti al tempo, avevano contribuito a rovinare il loro rapporto.
Melissa dovrebbe sentirsi contenta del fatto che finalmente Abner
le abbia rivelato tutto ciò oppure dovrebbe prendersela al pensiero che in
futuro lui potrebbe benissimo comportarsi nuovamente come in passato? D’altra
parte lui voleva diventare un eroe, come lo voleva lei, e sicuramente aveva
dovuto tacere a fin di bene, per lui e per gli altri. Sì, però…
Le persone che si amano dovrebbero avere la precedenza su tutto il resto. Ma è
veramente convinta di ciò? Lei si sarebbe comportata diversamente al suo
posto? E nel caso, avrebbe fatto
veramente bene o avrebbe causato problemi maggiori?
-Melissa,
tutto a posto?- le chiede Abner.
-Sì, va
tutto bene. Hai ragione.-
Melissa
cerca di mostrarsi il più sorridente possibile. Non vuole intaccare
l’entusiasmo dei suoi due amici. Sembrano contentissimi di poter dare
nuovamente vita a un gruppo di super eroi, e lei li sosterrà. Probabilmente si
comportano così anche per cercare di rimuginare il meno possibile su alcuni eventi
non certamente positivi che hanno vissuto e lei deve esser loro d’aiuto, non
d’intralcio.
Sempre
il solito luogo, alcuni giorni dopo.
Melissa
ed Erik (nelle loro vesti di Songbird e di Atlas) sono appena tornati da Milwaukee dove, seguendo una
richiesta avuta da Occhio di Falco, hanno cercato di dare inizio a una
collaborazione con i Vendicatori dei Grandi Laghi. [Sui recenti e precedenti
Vendicatori dei Grandi Laghi Annual MIT 2 e 3.] Abner si presenta loro con indosso la sua nuova fiammante
armatura.
-Allora,
cosa ve ne pare? Non vedo l’ora di mostrarvela in azione.-
-E
stavolta come ti farai chiamare? Mach 3?- chiede
Erik.
-No, Mach V.-
-Ma non
eri rimasto a 2?-
-Qua
sulla Terra, ma nello spazio sono riuscito a crearmi qualche altra armatura. E
poi V oltre che come 5 può essere inteso anche come Vittoria!- e così dicendo
fa il segno appunto della vittoria con le dita.
Subito
dopo spicca il volo.
-Temevo
di ritrovarlo in condizioni peggiori. Invece è tornato dallo spazio veramente
in forma.- osserva Erik.
-Già.-
aggiunge Melissa.
Pure
troppo, pensa dentro se stessa. C’è qualcosa che non la convince in pieno.
Ancora
in quel luogo, alcuni giorni dopo.
Erik
conduce il nuovo arrivato all’interno della base, dove si trovano già Melissa e
Abner.
-Ecco
come vi avevo promesso il quarto membro del gruppo. Non penso abbia bisogno di
presentazioni.- difatti pure gli altri due lo conoscono già -Benvenuto tra noi,
Delroy Garrett, alias
Triathlon.-
-Mi hai
voluto ugualmente presentare e hai sbagliato.-
-Come?-
-Ho
cambiato nuovamente costume e nome. Adesso mi faccio chiamare Uomo 3D.-
-Hai
veramente la fissa per gli eroi del passato. Quando eri con me nella precedente
formazione dei Thunderbolts ti venne in mente di
farti chiamare Trottola. Adesso Uomo 3D. Quante volte ancora hai intenzione di
cambiare?-
-Penso
tu sia l’ultima persona al mondo che possa rimproverarmi del fatto di cambiare
continuamente costume e nome. A quante volte sei arrivato?-
-Uhm...
Meglio parlare d’altro.-
-Bella base.
Mi piace. Decisamente meglio della precedente. Spero che stavolta tu abbia
intenzione di farlo durare un po’ di più il gruppo.-
-Stavolta
il capo è Melissa, non io. Comunque all’epoca avevo i miei motivi per
sciogliere il gruppo.- e dicendo questo Erik si rabbuia momentaneamente -Non
credevo che ci saresti rimasto così male al punto di rinfacciarmelo ancora
oggi.-
-Scherzi?
A parte il fatto che avevo l’occasione per riscattarmi definitivamente, ma poi
stavo per cominciare una relazione con quella sventola di Diamante! La fine del
gruppo segnò anche la fine delle mie speranze con lei!-
-Adesso
che mi hai svelato il motivo per cui ce l’avresti con me, mi sento sollevato.
E’ un motivo ridicolo.-
-Sei
proprio... ehi, cosa sono questi?-
-Teletrasporto.- risponde con soddisfazione Abner.
-Cioè…-
-Cioè
non abbiamo bisogno di quinjet o roba simile, anche
se ne abbiamo uno a disposizione. Possiamo recarci immediatamente in qualsiasi
luogo. E non è tutto. Questo dispositivo che ti sto dando quando viene azionato
ti riporta istantaneamente qui nella base. Attento a non perderlo o rischiamo
di ritrovarci improvvisamente degli estranei qua dentro.-
-Soddisfatto?-
chiede Erik a Delroy.
-Devo
dire di sì. Grazie per avermi scelto. Sono quasi disposto a perdonarti.-
-Meno
male, guarda, non ci dormivo la notte se non mi perdonavi.-
-Ho
detto quasi.-
Sempre
lì, sempre altri giorni dopo.
-E
questi chi sarebbero?- chiede Delroy quando vede i
nuovi arrivati.
-I
nostri amici Vendicatori dei Grandi Laghi. Mister Immortal,
Big Bertha, Flatman e Doorman.- risponde Erik. -Nel gruppo vi è anche Squirrel Girl che però oggi non è presente.-
-Ah. E
cosa vogliono?-
-Entrano
nel nostro gruppo, accettando l’offerta che gli avevamo fatto qualche tempo fa.-
-Ma così
passiamo a essere in nove! Non siamo un po’ troppi per un gruppo?-
-In tal
caso, potremmo rimediare e buttare fuori te.-
-Ho
capito l’antifona, la smetto di fare il brontolone. Ma per il posto in casa
come facciamo?-
-Non
tutti vengono ad abitare qui o a passarvi sempre la notte. Non ci sono problemi
nemmeno per quello.-
-Grazie
per averci accolti.- dice Mister Immortal a Melissa.
-Figurati.
Come vi avevo già detto, il nostro caro Occhio di Falco ci tiene moltissimo a
vederci uniti, e pure io sono felice di avervi con noi.-
-Quindi
adesso abbiamo a disposizione due quartier generali, il nostro qui e il vostro
a Milwaukee.- interviene Abner.
-Ehm…- tergiversa Mister Immortal -Veramente non abbiamo più un quartier generale a
Milwaukee. L’altro giorno siamo stati attaccati dall’Uomo Distruttivo che l’ha
raso completamente al suolo.- [Tutto ciò è avvenuto su.. nessun numero,
l’evento non è stato narrato. Va bé, ne siamo venuti
a conoscenza adesso.]
-Ovviamente
questo fatto non ha influito minimamente sulla nostra decisione di venire qui
da voi.- sente il bisogno di aggiungere Flatman.
Ottenendo
l’effetto di far apparire come vero il contrario di quello che ha affermato.
-Potevi
pure startene zitto, eh.- lo rimbrotta Big Bertha.
-Ma che bei
macchinari avete qui!- tenta di cambiare discorso Flatman,
che comunque rimane realmente affascinato da ciò che sta vedendo -Questi a
vederli così a prima vista deduco che devono essere adibiti al teletrasporto!-
-Esatto.-
si congratula Abner -E’ la prima cosa che notano
tutti quelli che arrivano qui per la prima volta. Ma c’è anche qualcos’altro di
altrettanto interessante.-
-Abe, non rivelargli troppe cose e
soprattutto stai attento quando lo vedrai avvicinarsi ai macchinari.- lo
avverte sottovoce Melissa -E’ un bravo scienziato ma è un po’ troppo
sprovveduto. Almeno da quel poco che ho potuto vedere.- [Si riferisce
ovviamente ai danni causati dall’esperimento compiuto da Flatman
su Vendicatori dei Grandi Laghi Annual MIT 3.]
Chicago.
Un
gruppo di cinque super criminali da poco formatosi sta spargendo il panico in
una parte della città. Sorvolando quelle zone durante un pattugliamento, Mach V
li scopre finalmente in azione. Ecco Ateur (sa volare
e indossa una tutina blu), Dour (picchia forte,
tutina verde), Iloura (velocissima, tutina rosa), Leneur (lancia frecce con l’arco, tutina gialla) e Zonaur (spara colla, tutina rossa) che escono da una banca
dopo averla derubata dei suoi averi. Mach V avvisa immediatamente i suoi
compagni e tutti rispondono alla chiamata. Grazie alle indicazioni da lui
fornite compaiono nelle vicinanze e si dirigono immediatamente nella direzione
dove sono i criminali. I quali si trovano inaspettatamente ad affrontare ben
nove individui.
Songbird (Melissa Gold
/ Adora), crea suoni solidi e vola grazie ad ali soniche;
Mach V (Abner Jenkins), indossa
un’armatura in grado di volare e dotata di varie armi;
Atlas (Erik Josten),
aumenta le proprie dimensioni diventando fortissimo;
Mister Immortal (Craig Hollis), in
realtà può morire ma torna in vita quasi subito perfettamente integro;
Big Bertha (la modella Ashley Crawford), può diventare enorme e
forte;
Flatman (Val
Ventura), dal corpo bidimensionale modellabile a piacere;
Doorman (DeMarr
Davis), una porta umana con accesso alla Dimensione DarkForce;
Uomo 3D
(Delroy Garrett Jr.), con
caratteristiche e sensi tre volte più potenti e sviluppati del normale;
Squirrel Girl (Doreen
Green), forte e agile e con una coda da scoiattolo.
Lo
scontro è impari e di breve durata. Una volta sconfitti e catturati i
criminali, Mach V si rivolge alla gente attorno:
-Tutto a
posto, siete al sicuro adesso. Noi New Thunderbolts
ci assicureremo che costoro finiscano in cella.-
-New Thunderbolts?-
ripetono alcuni cittadini, per niente convinti -Quei Thunderbolts
che in passato si sono rivelati essere in realtà i Signori del Male?-
-Siamo
un nuovo gruppo, ma alcuni di noi erano effettivamente tra loro. Ma adesso
siamo veramente dalla parte della giustizia. Alcuni di noi addirittura sono
stati nei Vendicatori.-
-Io non
mi fido di un gruppo che sceglie di chiamarsi Thunderbolts,
dopo quello che è accaduto l’altra volta. Chi mi assicura che non siate
nuovamente criminali travestiti da eroi?- dice qualcuno.
Il
malcontento si diffonde tra i presenti che presto si disperdono:
-Andiamocene.
Meglio non avere a che fare con quella gente lì!-
Mach V
rimane sbigottito:
-Ma
secondo loro useremmo lo stesso trucco per due volte di fila, per di più
scegliendoci lo stesso nome? Sarebbe
ridicolo! E sono loro ridicoli a pensarlo!-
-Però è
anche vero che non è stata una grande mossa quella di tornare a chiamarsi in
quel modo.- riflette Songbird
-Ci vorrà un po’ di tempo per portare sotto a una buona luce quel nome.-
-Io
pensavo ci fossimo riusciti già ai tempi in cui collaborammo con i Vendicatori,
quando avevo riformato io il gruppo.- interviene Atlas.
-Evidentemente
non è così. Perlomeno con la gente che abbiamo incontrato oggi.-
Pianoterra
del quartier generale del gruppo, quella notte stessa.
E’ una di
quelle rare volte in cui Melissa ha deciso di passare la notte al quartier
generale invece di tornare al proprio appartamento, per restare con il gruppo
il più possibile nel giorno in cui c’è stata la loro prima uscita contro alcuni
super criminali. Prima uscita che si sarebbe conclusa con un pieno successo se
non fosse stato per la reazione negativa nei loro confronti avuta da alcuni
cittadini presenti sul posto. Lei stessa ha provato un po’ di rabbia assistendo
a quell’ingratitudine. Forse è per questo che ancora non riesce a prendere
sonno. Decide così di alzarsi e di fare una camminata per la casa. Quando
arriva nel soggiorno nota che è già presente qualcun altro, seduto sul divano.
-Abe?-
-Melissa?-
-Anche
tu non riesci a prendere sonno?-
-Sì.
Sarà per quel che è avvenuto oggi, probabilmente.-
La donna
gli si avvicina e stranamente Abner cerca di
nascondere il proprio volto.
-Abe, guardami negli occhi.-
L’uomo
esita, poi alza lo sguardo verso lei. Il suo volto è rigato dalle lacrime e ha
un’espressione quasi terrorizzata.
-Non è
nulla, Melissa, non ti preoccupare.-
-Abe, non sono Erik o qualche altro
tuo amico di fronte al quale ti vergogni a mostrare le tue debolezze. Sono io.
Sono Melissa. Con me puoi lasciarti andare. Anzi, devi.-
Così
dicendo si siede accanto a lui.
-Succede
così quasi tutte le notti.- comincia a rivelare Abner
-Ho gli incubi, incubi terribili. Ricordi anche deformati di ciò che ho passato
nello spazio. Rivivo quello stress continuo al quale ero sottoposto, quel
sentirmi continuamente in pericolo di vita. E mi sveglio terrorizzato. Alzarmi
e venire qui riesce a tranquillizzarmi, dopo un po’. Perché comprendo che
oramai sono veramente tornato, e sono felice di essere riuscito a rivedervi.
Soprattutto di essere riuscito a rivedere te.-
Melissa
non sa se è giusto quel che sta facendo, né ancora ha capito qualcosa su quali
siano attualmente i suoi veri sentimenti, ma sente che in quel momento vuole
baciare Abner e così fa, ricambiata. Poco dopo i due
odono il rumore di qualcosa che viene (involontariamente?) smosso.
-Ops! Scusatemi! Davvero, non era mia
intenzione voler assistere a tale scena! Me ne vado subito! Anzi, me ne stavo
già andando!-
I due
guardano sbigottiti Flatman andarsene.
-Ma da
quanto tempo si trovava qui, quello lì?- si chiede Abner.
-E chi
può dirlo. Con quel suo corpo bidimensionale, quando si mette di profilo
diventa quasi invisibile.- osserva Melissa.
-E poi,
è sembrato solo a me oppure era completamente nudo?-
-Non lo
so, non ho visto bene, e sono contenta che sia andata così.-
I due
cominciano a ridere. Una risata liberatoria.
Base
sotterranea del gruppo, il giorno seguente.
Songbird ha indetto una riunione di tutti
i componenti. Quando sono presenti tutti e nove, comincia a parlare.
-Scusatemi
se mi sono mossa senza prima consultarvi tutti, ma avevo davanti una situazione
che volevo risolvere immediatamente. La nostra intenzione è proteggere la
gente, non possiamo permetterci che essa dubiti anche minimamente di noi. E il
nome Thunderbolts a quanto abbiamo visto non è che
sia proprio popolare. Ne ho parlato con Craig, perché avevo deciso di usare
Vendicatori dei Grandi Laghi, ma a quanto pare i Vendicatori non sono ancora
disposti a concedere ufficialmente ad altri l’uso del loro nome. Così, dato che
la gente diffida dei Thunderbolts e chiamarci
Vendicatori potrebbe creare inutili attriti, io e Craig abbiamo optato per
utilizzare Parafulmini.-
-A me
cambia nulla,- interviene Doorman -però di tutti i
nomi che abbiamo usato in passato avete scelto proprio quello più brutto.- [I
Vendicatori dei Grandi Laghi avevano già usato il nome Parafulmini su Deadpool 10 e 11 con data novembre e dicembre del 1997, e
sempre con quel nome avevano affrontato (su ordine dello SHIELD) i Thunderbolts su Thunderbolts 15,
16 e 17 con data giugno, luglio e agosto del 1998.]
-Se
qualcuno vuole proporre qualche altro nome, faccia pure ma lo faccia adesso.-
dichiara Songbird.
-Gli
Allegri Super Amici del Midwest a me piace
parecchio.- suggerisce Squirrel Girl con entusiasmo.
Seguono
alcuni attimi di silenzio, durante i quali appunto nessuno ha il coraggio di
dire qualcosa.
-Allora
vada per Parafulmini.- conclude Songbird.
-Era
veramente così terribile il nome che ho proposto?- chiede Squirrel
Girl al suo scoiattolo femmina Tippy Toe che le aveva preventivamente consigliato di evitare di
proporre quel nome. [Sì, se ancora non lo sapevate, Squirrel
Girl può parlare con gli scoiattoli e chiamarli quando ne ha bisogno.]
-Oggi la
vedo più risoluta ma anche più radiosa del solito.- dice Atlas
a Mach V -E’ successo forse qualcosa?-
-Io non
ne so assolutamente nulla.- risponde il secondo, arrossendo lievemente.
-Se dici
così ti credo. Ma sappi che menti veramente male.-
Appunti.
Abbiamo
assistito alla nascita di una nuova formazione e all’inizio di una nuova
avventura per i personaggi coinvolti.
Per segnalare tutto ciò, la serie da Vendicatori dei Grandi Laghi passa
a chiamarsi Avengers dei Grandi Laghi. Anche se il
gruppo protagonista ha deciso di chiamarsi Parafulmini.
Quindi,
perché questo nome per la serie? Perché il nome Avengers,
che oramai viene mantenuto pure sugli albi italiani che pubblicano materiale
Marvel Comics, porta visibilità, lettori, interesse,
e per questo motivo viene usato talvolta anche a sproposito, per serie che sono
Avengers per modo di dire. Così ho deciso di usarlo
pure io in questo modo, per parodiare un modo di fare forse un po’ criticabile
ma anche per aggiungere una ulteriore stranezza a questa serie.
Che
di stranezze ce ne sono altre. Per esempio, son convinto che un gruppo si
scrive meglio se non supera i sette elementi fissi e qui però ne ho inseriti
ben nove. Insomma, è un gruppo volutamente disfunzionale, narrativamente
parlando. D’altronde volevo scrivere di un gruppo confusionario (e ovviamente
divertente, almeno nelle intenzioni), come annunciato sotto al titolo. Usando
personaggi che ho già utilizzato spesso e con i quali mi trovo bene, in più
ripescandone altri praticamente inutilizzati da tempo e che trovavo
interessante far tornare in azione.
Quel
che c’è da sapere è già tutto presente nel racconto (o perlomeno lo spero) ed
evito di mettere le anticipazioni perché ogni numero deve essere una sorpresa,
non si deve avere minimamente idea di cosa potrà accadere sul prossimo (che è
la stessa cosa che capita a me).
Gabriel B Bres